Ogni stagione delle feste riportano sulle tavole e nelle case uno spettacolo che unisce tradizione e dolcezza: le casette di pan di zenzero. Nel mondo anglosassone, in particolare, esiste una giornata dedicata a questa attività, in cui le famiglie si radunano per preparare e decorare vere e proprie architetture commestibili. L’obiettivo non è solo creare un dessert natalizio, ma anche costruire piccoli villaggi di biscotto, abitati da classici omini di gingerbread, un’usanza che rappresenta un momento di condivisione e creatività. Il pane speziato, spesso chiamato anche pan speziato, è il cuore di questa tradizione, diffusa soprattutto nell’Europa settentrionale e in paesi come Regno Unito, Stati Uniti e Canada. In questi mesi molte famiglie sfruttano le ricette tradizionali, ma anche kit pronti per cimentarsi in costruzioni più o meno elaborate, tra casette, castelli e interi villaggi di pan di zenzero.
Un dettaglio che molti sottovalutano è la diffusione di questa pratica, che ha radici storiche ben più lontane e articolate di quanto si pensi. La Giornata internazionale della casetta di pan di zenzero, ad esempio, è stata ufficialmente riconosciuta negli Stati Uniti solo nel 2006, ma si celebra già dal 1991 a Evanston, in Illinois. L’origine della tradizione si lega strettamente alla Germania del XVI secolo, dove, sull’onda della popolarità degli omini di pan speziato, nacque l’usanza di costruire le casette con biscotti speziati. Un aspetto che sfugge a chi vive in città è proprio questa evoluzione: da elemento gastronomico a vero e proprio simbolo natalizio, mediato anche dalla fiaba dei Fratelli Grimm “Hansel e Gretel”, che all’inizio dell’Ottocento ha consolidato l’immagine di casette decorate e golose.
Le origini del pan di zenzero e la tradizione della casetta
Le radici del pan di zenzero risalgono a millenni fa: la prima ricetta conosciuta proviene dalla Grecia del 2400 a.C. Mentre nel X secolo in Cina si preparavano impasti speziati a base di zenzero, è però attraverso le rotte commerciali e lo scambio culturale che l’Europa medievale ha sviluppato la propria versione del pane speziato. Un ruolo cruciale lo hanno avuto i Crociati dell’XI secolo, che portarono l’uso dello zenzero nel continente europeo. Lo zenzero non era apprezzato solo per il suo sapore, ma anche per le proprietà conservanti che conferiva al pane, un elemento particolarmente utile nell’epoca.

Un fenomeno che in molti notano solo d’inverno è la presenza del pan di zenzero in numerose tradizioni. Il dolce arrivò nelle Americhe alla fine del XVI secolo con gli immigrati tedeschi in Pennsylvania. Il pane speziato divenne subito popolare soprattutto durante il Natale: ne testimonia il primo libro di cucina americano stampato nel 1796, “American Cookery” di Amelia Simmons, che includeva sette ricette diverse per questo tipo di pane. A questo proposito, non va trascurata l’evoluzione dell’immagine antropomorfa del biscotto: secondo alcune versioni, il monaco armeno Gregorio di Nicopoli sarebbe stato il primo a portare questa pratica in Europa intorno al 992 d.C., insegnando a modellare il pane a forma di santi nelle cerimonie religiose.
Un altro elemento curioso riguarda la figura della regina Elisabetta I, che alcuni ritengono la prima ad aver decorato i biscotti per farli somigliare ai dignitari della sua corte, usando anche la foglia d’oro per abbellirli. Questa tradizione di biscotti decorati si diffuse presto nelle fiere medievali di Inghilterra, Francia, Germania e Olanda, dove i dolci speziati assumevano forme stagionali, come fiori o animali, e furono chiamati “fairings”. In Inghilterra, il pan di zenzero divenne sinonimo di eleganza, tanto da aver ispirato l’espressione “to take the gilt off of gingerbread”, ovvero “spogliare qualcosa di ogni attrattiva”.
Il legame tra fiabe, artigianato e architettura
Le casette di pan di zenzero come le conosciamo oggi sono il risultato di un intreccio tra narrazione popolare, arte pasticcera e manifattura medievale. Un aspetto che in molti sottovalutano è come, alla fine del XVI secolo, si siano sviluppate vere e proprie corporazioni di panettieri in città come Norimberga, Lione e Praga. Queste gilde specializzate iniziarono a produrre stampini sagomati per creare omini, casette e altre forme di biscotto. Nel XVII secolo, secondo regolamenti specifici, solo i fornai professionisti potevano preparare il pan di zenzero tutto l’anno, eccetto Natale e Pasqua, quando la produzione si estendeva a tutti.
Le storie dei Fratelli Grimm, e in particolare la fiaba di Hansel e Gretel, sono collegate in modo diretto alle prime casette commestibili. Nella narrazione i bambini incontrano una casa fatta di pane speziato e dolci, abitata da una figura malvagia. Questa immagine suggestiva fu prontamente adottata dai panettieri tedeschi, che nel tempo trasformarono il lebkuchen in decorazioni natalizie più elaborate, chiamate Lebkuchenhaus o Pfefferkuchenhaus, veri e propri “cottage” di biscotto e glassa. Ancora oggi, molte case americane dell’epoca coloniale presentano dettagli architettonici ispirati a questo stile, riconosciuto come Gingerbread House Style.
Oltre al valore decorativo, la casetta di pan di zenzero viene spesso utilizzata per arricchire anche la tavola degli adulti. Con kit e strumenti dedicati, è possibile realizzare decorazioni per torte a strati, con omini “vestiti” in modo diverso, fiocchi di neve e piccoli alberi, che fungono anche da segnaposto originali. Chi osserva le preparazioni nelle abitazioni nota un fenomeno che unisce l’estetica alla convivialità: il vero piacere sta nel costruire e poi mangiare la casetta. Questa tradizione continua a essere un elemento distintivo delle festività, replicata in molte regioni italiane e non solo, a dimostrazione di quanto la semplicità di un dolce possa rappresentare un ponte tra cultura, famiglia e memoria collettiva.
